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A killer machine
Come diceva Ian dal palco di Capo Fiera Santa Lucia, "unbelievable, you’re fantastic, thank you very much, unbelievable!" così dico anch’io: Deep Purple: incredibili, fantastici, grazie mille! 29 Agosto 2001, una tra le dati più importanti della mia vita vissuta finora. Certo non sono Matusalemme, sono dell'85: quando io sono nato i Deep Purple suonavano già da più di quindici anni ma non ci è voluto molto perchè si radicasse in me il germe dell'hard rock! A Campo Fiera Santa Lucia c'ero anch'io, me medesimo, e davanti a me c'erano i Deep Purple. Per dare un'idea di quanta gente c'era, la fila di macchine iniziava a un paio (se non di più) di km dal luogo del concerto e il (povero) omino del casello dell'autostrada ci ha detto di girare a sinistra e poi la prima a destra prima ancora che gli chiedessimo dov'era Campo Fiera! Un'attesa di un'ora e mezza in piedi, fermi, nel caldo più soffocante, sotto decine di ascelle maleodoranti ma in un buon posto. E alle nove e mezza, come da copione ma preciso al secondo, inizia lo spettacolo. In quel momento la donna da Tokyo dei DP è stata la my "Woman From Tokyo", cantavo a squarciagola, davanti a me la camicia hawaiana blu e bianca (era blu e bianca, adesso mi vengono i dubbi) di Ian Gillan; nonostante l'età è sempre un mito. Sono seguite "Ted The Mechanic" e una fantastica "Mary Long". Poi "Lazy", un'altra che la memoria non mi ricorda ma che mi ricorda Internet, "No One Came"; poi l'ovazione quando fra la giungla di parole che Ian ci rivolgeva dal palco ho sentito pronunciare Fool, seguita da un assolo di chitarra di un Morse senza precedenti e da una versione della "Turca K.331" di Mozart di Don Airey, sicuramente all’altezza di Jon Lord (auguri Jon!). "When A Blind Man Cries" (fantastica) e da una lunga medley dove ho riconosciuto "Voodoo Child" di Jimi Hendrix, "Back In Black" degli AC/DC e "Stairway To Heaven" dei 'colleghi' Led Zeppelin. L'apoteosi poi sul finale, immancabile, "Smoke On The Water", dove, preso mio fratello sulle spalle ho iniziato a saltare e urlare e urlare ancor di più quando Ian ci ha chiesto di cantare e i riflettori hanno illuminato il pubblico. "Speed King", con integrato un lungo pezzo di assoli della chitarra di Steve Morse, del basso di Roger Glover, dei bonghi dello stesso Gillan e di un pauroso assolo di batteria di sua maestà Paice che mi fa ancora venire i brividi: penso che il mio batterista, se fosse stato lì, avrebbe collaudato una calibro .45 con la sua tempia! (scherzo Pier, il migliore sei tu! :-)) Scesi dal palco, li richiamiamo, intonando il riff di "Black Night" e la magia si ripete, poi "Hush", con tanto di introduzione alla song da parte del cantante e alla fine, a concludere, la mitica "Highway Star", di nuovo col fratello sulle spalle a urlare che "she's a killer machine, she's got everything". La sorpresa è stata che oltre ai soliti e doverosi quarantenni/cinquantenni nostalgici, c'erano tantissimi giovani, anche della mia età! Non so quanta gente c’era, non avevo mai assistito a un concerto simile, ma direi fra le 10 e le 13 mila persone se non di più: il paese e il campo non erano enormi ma secondo voi mi preoccupo di quanta gente c’è quando davanti a me Steve Morse che prende e parte con dei superassoli da restarci di sasso! Non c'è che dire, i Deep Purple non hanno fatto la storia della musica, ma la stanno ancora facendo!
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